venerdì 7 febbraio 2014

Nelle relazioni è davvero tutta colpa di Freud?

Angela Mendicino. Sono andata a vedere l’ultimo film di Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud, e così ho pensato: perché non scrivere quattro righe a beneficio degli amici che vorrebbero andarlo a vedere?
So già che per molti di voi potrà sembrare soltanto un’ennesima inutile recensione del film tra tutte quelle presenti nella rete, ma tutto sommato spero che possano interessarvi anche le mie impressioni che mi piacerebbe trasmettervi, come fossero i consigli di un’amica. Dopotutto, il tema è perfettamente in linea con quello del mio Blog! Amore, sentimenti visti e vissuti da diversi punti di vista, problematiche di approccio e di coppia, storie apparentemente difficili, romantiche o a volte inesistenti...insomma un po' tutto quello che può succedere nelle vita di ognuno.
Quindi, se vi va, vi consiglio di  continuare a leggere altrimenti rimando alla sempre autorevolissima recensione di MyMovies che potete trovare a questo indirizzo





Ma andiamo alla storia: la commedia di Paolo Genovese (tratta da una sua stessa opera letteraria) ruota tutta intorno alla figura di un padre-single-psicoterapeuta (interpretato da Marco Giallini) che mantiene un rapporto a suo stesso dire “deontologicamente scorretto” con le sue tre figlie. Queste ultime si divertono infatti a invadere di frequente l’ambito professionale dell’affabile genitore per farsi dare da lui utili consigli e, soprattutto, per raccontare - a lui e agli spettatori del film- le particolari vicende sentimentali che le vedono coinvolte.

E bisogna dire che le storie che queste ragazze spiattellano senza pietà al proprio padre (che purtroppo, mi vien da dire, non si incazza quasi mai) non sono certo di quelle che la maggior parte di noi racconterebbe con facilità a un proprio genitore. Tra di loro infatti c’è la ragazza adolescente (Laura Adriani) che intrattiene una relazione con un uomo di 32 anni più grande di lei (Alessandro Gassman), c’è la ragazza omosessuale (Anna Foglietta) che dopo l’ennesima delusione decide di cambiare orientamento sessuale, e c’è infine la libraria con l’istinto da crocerossina (Vittoria Puccini) che perde la testa per un ragazzo sordomuto, dal carattere difficile, permaloso e pure cleptomane.

Lo psicanalista, dal canto suo, è da anni innamorato di una bellissima donna (Claudia Gerini) che vede passare sotto il suo studio tutti i giorni, ma alla quale non rivolge mai la parola.
Poco importa che nella realtà nessun vero psicoterapeuta si sognerebbe mai di fare una cosa del genere né tantomeno di invitare ad analisi il fidanzato di una delle figlie, come accade difatti nel film. Tutto questo per la fiction funziona, e serve a creare delle situazioni simpatiche, che strappano qualche sorriso, proprio perché sono poco credibili.

E’ molto simpatico inoltre il modo in cui il personaggio interpretato da Marco Giallini istruisce le figlie (con tanto di lavagnetta e pennarello) sulla classificazione del genere maschile. A tal proposito , secondo lui, la maggior parte degli uomini (il 95%) ricadrebbe in una delle seguenti categorie:

1. Gli insoddisfatti: sono quelli che si lamentano sempre di tutto. Il lavoro, gli amici, la vita privata, ecc. e finiscono per rendere infelice anche la vita delle loro compagne.

2. I Peter Pan: sono quelli che, anche in età avanzata, cercano di conquistare ragazze anche molto più giovani, con il solo scopo di portarsele a letto, quasi fossero un trofeo (o un joystick, come dicono nel film).

3. I “Vorrei ma non Posso”: sono quelli che stanno sempre per lasciare le proprie mogli…ma non lo fanno mai.

4. Quelli Perfetti….se non ci fosse la mamma : potete interpretare voi stesse il significato di questa categoria.

Lascio a voi giudicare se i vostri partner rientrano o meno in una delle precedenti categorie.

Al di là di questo, la storia scorre via senza colpi di scena e senza scossoni - ma con una bella colonna sonora- giungendo alla fine in maniera abbastanza prevedibile, e comunque lasciandoci piacevolmente soddisfatti, probabilmente per il messaggio che trasmette, anche questo scontato, ma sempre valido: l’amore non conosce differenze di sesso, di età o di diversità in genere.

Poi, se volete, potete scrivere le vostre impressioni positive o negative sul film. 
Buona visione.

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