lunedì 5 novembre 2012

Sesso, bugie e messaggi anonimi. I tradimenti si scoprono dal cellulare



  Angela Mendicino

“Le donne disperate crederebbero a tutto, così come gli uomini per farsi perdonare dai tradimenti direbbero qualunque cosa”. Non solo una citazione di uno dei più famosi telefilm riguardo al sesso, ma sintesi di vita reale. Succede a Cosenza. Accade in città, infatti, che una ragazza intelligente e innamorata riceve sul suo cellulare un sms anonimo in cui viene avvisata che il suo “fidanzato” sta male. 
Lei si precipita nell’ufficio dove lui le aveva raccontato sarebbe stato fino a tardi, saracinesche chiuse, non c’era nessuno. Lei allarmata chiama ripetutamente sul cellulare del ragazzo, nessuna risposta, sotto casa di lui niente macchina, così gli manda un messaggino dicendogli che avrebbe chiamato a casa sua per avere notizie, solo a questo punto il “fedifrago” preoccupato, chiama Sonia (nome di fantasia). “Scusami tesoro, sono in un locale e c’è molta confusione, non sentivo il cellulare”. Una scusa che offenderebbe l’intelligenza di chiunque. “C’era un silenzio assordante intorno alla sua voce”, racconta Sonia, “in realtà era impegnato con un’altra, una delle tante storielle in cui ha bisogno di affogare la sua insicurezza e narcisismo”. 
Sonia, anche se innamorata, ha avuto la dignità di chiudere una relazione in cui lui comunque l’avrebbe continuata a tradire. Ma ci sono donne talmente disperate che anche davanti l’evidenza dei fatti continuano a tenersi il fidanzato e i suoi ripetuti inganni. Come nella seguente storia made in Cosenza. 
Paola ha una relazione con Marco che a sua volta pare sia impegnato con Danila (nomi tutti di fantasia ndr), quest’ultima inizia a sospettare e presa da un fremito di gelosia contatta personalmente Paola per sapere cosa c’è veramente tra lei e il suo fidanzato.
 “Lui dice che sei tu a chiamarlo”, incalza la fidanzata tradita, “Mi dispiace per te e che lui sia così falso, ma è vero noi abbiamo una relazione, credo sia un tuo diritto saperlo”risponde Paola, “mi dispiace, non mi ha mai detto di essere innamorato di te e poi è sempre stato lui a cercarmi anche quando io volevo chiudere la nostra storia che durava da diverso tempo ”. Se fossimo in un film la ragazza tradita manderebbe a quel paese il vile fidanzato, (che ha negato nel più squallido dei modi l’evidenza dei fatti), e sarebbe andata avanti per la sua strada. nella realtà, a Cosenza, capita che una ragazza, molto disperata metta da parte la sua dignità per mantenere una relazione in cui il tradimento è stato parte integrante del rapporto, un inganno voluto dal suo stesso “fidanzato” e ormai di dominio pubblico. 
Insomma esiste un bon ton anche per i tradimenti, mai farsi calpestare la dignità personale, piuttosto licenziando con signorilità i fedifraghi seriali.  


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