lunedì 7 marzo 2011

Il vero "regalo" per la Festa delle donne

Angela Mendicino

Ci risiamo. A meno uno dalla Festa della donna, 8 marzo, ecco che da un lato si parla di lotta alla violenza e diritti, cose queste che dovrebbero essere ricordati tutti i giorni, ma dall’altro si fa una sorta di ovazione (sponsorizzata specie da certi rappresentanti della Cosa pubblica) nei confronti di quelle donne che scendono “normalmente” a compromessi mercificando il proprio corpo in cambio di denaro. Prostituzione, appunto. Il vero regalo per tute le donne? Altro che mimose. Una rivoluzione nei costumi. Basta con le storie di Ruby, Noemi e compagne, ma adesso ci sono anche le loro madri, novelle maitresse che instradano le figlie e fare “le brave” assecondando i capricci di “quell’uomo” molto potente e tanto chiacchierato d’Italia e d’Europa. Certo perché in cambio ci sono milioni di euro che arrivano sui conti correnti. La “signorina” Ruby recentemente è stata fotografata in compagnia di un ricco magnate texano che l’ha pagata per farsi accompagnare al ballo delle debuttanti (certo non solo per la sua presenza). Che facciano notizia o meno, purtroppo molte donne si prostituiscono nel mondo del  lavoro, per ottenere promozioni, avanzamenti di carriera o semplici lavoretti. Alcune, come le frequentatrici di Arcore, sono anche convinte di farlo perché sono loro a decidere. Eppure pare non si rendano conto del problema che sta a monte: ovvero il ricatto che la società maschile e maschilista perpetra ledendo la dignità di tutte le donne. I tempi delle battaglie femministe sono lontani, purtroppo. Ma esiste una buona e grossa fetta di donne che non ci sta. Non vuole scendere a cosiddetti compromessi per far vedere quanto vale. La prostituzione non è soltanto quella che si vede sulle strade.
Ragazze, basta trovare espedienti e stop al “tanto funziona così”. Se cambia l’atteggiamento delle donne cambierà, per forza, anche quello di certi maschietti, così  niente compromessi per la realizzazione femminile. E sarà davvero una Festa della donna.

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