(da Peoplelife di dicembre 2011)
Angela Mendicino
Si dice che in amore come in guerra sia tutto lecito, allora via libera allo spionaggio. Potrebbe essere questo il pensiero di tanti (e tante) fidanzati gelosi che temendo una terza persona nel loro menage di coppia, cercano in tutti i modi di scoprire le ipotetiche magagne del proprio compagno/a. A tal proposito una pratica molto diffusa in città, specie dal sesso femminile, sembra essere quello del sex spy internauta. In pratica, attraverso facebook, utilizzare falsi profili cercando di infilarsi come un ultramoderno “Cavallo di Troia” nelle bacheche delle amiche del proprio ragazzo. Vi racconto la storia di Lucia (per privacy nome di fantasia) stanca dei tanti “I like” postati sulla bacheca del fidanzato da un’altra ragazza diventata, suo malgrado, oggetto di discussione tra i fidanzatini in questione. “Avevo l’impressione che questa (…) tampinasse il mio amoruccio”, scrive Lucia”, ogni post che lui scriveva, su ogni foto, leggevo qualche commento di questa “tipa” che, inoltre, non conoscevo e mi sono insospettita”. Lucia racconta che le domande al suo amato (che chissà per quale strana ragione in questi casi non viene mai messo davvero sotto accusa e semplicemente risponde “che ci posso fare, è lei che fa tutto!) li portavano solo a litigare e che lei, Lucia, passava per la paranoica della situazione, così decide di passare al piano B. La moderna Mata Hari doveva a tutti i costi sgamare se quest’altra ragazza minava il suo rapporto, ormai consolidato da anni. Un profilo su facebook con un altro nome, un’identità maschile fittizia con un’immagine che potesse fungere da esca per arrivare a sapere dell’altra. Chi è, cosa fa, soprattutto, cosa vuole questa dal mio ragazzo? Quella che rappresentava per lei la minaccia al suo nido d’amore, al suo castello con il suo bel principe azzurro, che magari in sella al cavallo bianco poteva scappare via, con la bella sconosciuta degli “I like” di facebook. E se da un lato c’è chi costruisce architetture informatiche per scoprire storie parallele del compagno/a, dall’altra c’è chi si vede l’icona delle richieste di amicizia piene di strani profili, creati apposta per insidiarsi nella vita del presunto rivale d’amore. Pratiche che sembrano essere molto gettonate tra i fidanzati cosentini. Su facebook addirittura esiste un gruppo che mette sotto accusa i “Mi piace” considerati minatori delle coppie. Un suggerimento, magari pensare che le insidie per il rapporto sono all’interno e non vengono da fuori come gli alieni. Chissà che sotto l’Albero molti troveranno la conferma che cercavano e che magari apparirà sotto forma di regalo virtuale. Allora, Buon Natale a tutti gli innamorati che fingono di essere i fidanzatini di Peynet.